Il Museo di Anatomia umana di Torino, nato nel 1739, fu trasferito nel 1898 nel Palazzo degli Istituti anatomici.
Da allora, è rimasto quasi immutato. In questo museo, dove il tempo si è fermato, le operazioni di restauro hanno voluto restituire l’atmosfera ottocentesca.
Anche l’allestimento storico di questa “cattedrale della scienza” è stato mantenuto, nonostante esso penalizzi la comunicazione. Le vetrine sono infatti affollate di preparati e senza illuminazione interna. Sono inoltre quasi prive di testi esplicativi, come era usuale in un museo dell’epoca. E tuttavia, grazie a postazioni video, una guida cartacea, e una serie di schede di approfondimento, il museo può raccontare la storia delle collezioni – tra cui quella di modelli in cera, una delle più ricche esistenti – parlare di scoperte scientifiche, rievocare vicende legate all’attività della scuola anatomica torinese negli ultimi trecento anni.