Nella seconda metà dell’Ottocento nuove tecniche di preparazione favorirono l’allestimento di preparati di anatomia “naturale”, ottenuti da organi o parti corporee conservati a secco o in liquido.
All’interno delle vetrine del Museo numerosi sono soprattutto i preparati a secco, in molti casi parzialmente colorati. Nell’esempio del preparato di mano qui raffigurato, i nervi sono stati colorati in bianco e le arterie sono state iniettate con ceralacca rossa. In alcune vetrine i preparati di questo tipo paiono molto ripetitivi. Un’osservazione più accurata mostra differenze nelle modalità di ramificazione di vasi e nervi, oggetto di ricerche mirate allo studio della variabilità individuale, argomento di interesse anche pratico per le applicazioni cliniche.
La ricca collezione di cervelli preparati a secco, esposta nella seconda sala del Museo, fornisce un esempio di una speciale tecnica di conservazione messa a punto dalla scuola anatomica torinese nella seconda metà dell’Ottocento. Il museo conserva una ricca collezione di scheletri di feti umani a vari stadi di sviluppo, alcuni dei quali sono protetti da campane di vetro. La loro preparazione, molto delicata, ha mantenuto connesse le ossa grazie alla conservazione a secco delle strutture articolari. La serie esposta mostra il progredire del processo di ossificazione dal terzo mese di gravidanza alla nascita e oltre.